Tempo di Recupero nel Calcio: Regole Ufficiali, Come si Calcola, Chi lo Decide e Perché Spesso Cambia

Tempo di Recupero Calcio: Regole Ufficiali, Come si Calcola, Chi lo Decide e Perché Spesso Cambia

Il tempo di recupero calcio è uno degli aspetti più discussi del gioco: richieste di chiarimento, proteste, memo­rabili finali 90+7, polemiche sui minuti aggiunti e decisioni arbitrali che cambiano il destino di una partita. Eppure pochi conoscono davvero come funziona il recupero, quali regole ufficiali lo determinano, chi decide i minuti da aggiungere e come la tecnologia VAR ha cambiato tutto.

Questa guida completa spiega in modo chiaro, semplice e aggiornato:

  • come si calcola il tempo di recupero secondo IFAB e FIFA;
  • chi decide i minuti di recupero;
  • quanto recupero si dà nei casi più comuni;
  • perché alcune partite finiscono al 90+10 o oltre;
  • come funziona il recupero nel secondo tempo, nel VAR e nei supplementari;
  • perché nel calcio moderno i minuti di recupero sono più alti rispetto al passato.

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Che cos’è il tempo di recupero calcio

Il tempo di recupero calcio (o “stoppage time”) è la quantità di minuti aggiunti dall’arbitro alla fine dei tempi regolamentari per compensare le interruzioni del gioco avvenute durante il match.

L’obiettivo è semplice: garantire che il tempo effettivo di gioco sia il più possibile coerente con quello previsto.

La decisione finale spetta esclusivamente all’arbitro, che comunica il recupero al quarto uomo, il quale poi alza la lavagna luminosa indicando i minuti da giocare oltre il 45’ e il 90’.


Regole ufficiali IFAB: cosa dice la norma sul tempo di recupero calcio

Il regolamento che stabilisce come calcolare il tempo di recupero calcio è contenuto nella Regola 7 delle “Laws of the Game” dell’IFAB, organismo che definisce tutte le regole del calcio mondiale.

Secondo IFAB, il recupero deve coprire:

  • infortuni dei giocatori;
  • sostituzioni;
  • interruzioni per provvedimenti disciplinari;
  • perdite di tempo volontarie;
  • on field review del VAR;
  • festeggiamenti prolungati dopo una rete;
  • problemi tecnici (pallone sgonfio, equipaggiamento, rete della porta, ecc.).

Dopo ogni interruzione, l’arbitro cronometra mentalmente o tramite auricolare quanto viene perso e lo aggiunge alla fine del tempo.

Fonti ufficiali:
👉 IFAB – Laws of the Game 👉 FIFA – Regolamenti


Chi decide il tempo di recupero nel calcio

Il tempo di recupero calcio è deciso unicamente da:

👉 L’arbitro centrale, che comunica i minuti al quarto uomo.

Il quarto uomo NON decide nulla: mostra solo ciò che l’arbitro ordina.

In caso di ulteriore perdita di tempo durante il recupero, l’arbitro può:

  • aggiungere altri minuti oltre quelli annunciati;
  • estendere il recupero senza alcun limite teorico.

Ecco perché alcune partite terminano al 90+12 o anche oltre.


Quanto recupero si dà nel calcio? Tabella dei casi più comuni

Questa è la tabella pratica più utile per capire come viene assegnato il tempo di recupero calcio.

SituazioneMinuti di recupero suggeriti
Sostituzione30–45 secondi a cambio
Infortunio lieve1 minuto
Infortunio grave con staff medico2–5 minuti
On field review VAR1–4 minuti
Goal con festeggiamenti lunghi1–2 minuti
Rissa / protesta2–4 minuti
Perdita di tempo volontaria1–3 minuti

Il recupero non è quindi un numero arbitrario, ma un calcolo basato sulle interruzioni effettive.


Perché il recupero nel calcio moderno è molto più alto rispetto al passato

Dopo Qatar 2022, FIFA ha introdotto un nuovo approccio: compensare TUTTE le interruzioni reali.

Il risultato?

  • Più minuti persi vengono conteggiati;
  • Festeggiamenti lunghi hanno impatto reale;
  • VAR e check di campo pesano sempre di più;
  • I cambi multipli allungano inevitabilmente i recuperi.

In generale, oggi è diventato normale vedere 90+6, 90+8 o anche 90+10.


Come funziona il recupero nel primo e nel secondo tempo

Recupero nel primo tempo

Di solito breve: tra 1 e 3 minuti. Si allunga solo in presenza di:

  • infortuni seri;
  • VAR prolungati;
  • risse o proteste lunghe.

Recupero nel secondo tempo

È quello più consistente, perché include:

  • tutti i cambi del match;
  • tutti gli interventi del VAR;
  • tutte le perdite di tempo;
  • festeggiamenti dei gol;
  • infortuni.

È normale che un secondo tempo abbia il doppio o il triplo del recupero del primo.


Il tempo di recupero calcio non ha un limite massimo

Molti tifosi credono che ci sia un massimo “non scritto”, tipo 90+8. In realtà:

Il regolamento NON prevede alcun limite massimo al recupero.

Ci sono stati casi di partite terminate al 90+18 e oltre, specialmente in tornei FIFA recenti.


Chi può fermare il recupero? Nessuno.

Né giocatori, né allenatori, né quarti uomini possono cambiare i minuti di recupero. Solo l’arbitro ha questo potere.

Anche se un allenatore protesta, il recupero non viene modificato: si può solo aggiungere altro tempo se le proteste fanno perdere ulteriori minuti.


Tempo di recupero calcio e VAR: cosa cambia?

Con l’introduzione del VAR, il recupero è cambiato radicalmente. Ogni on field review vale tra 1 e 4 minuti, più il tempo di check room.

Ecco come vengono conteggiati i casi:

  • check silenzioso: non influisce quasi nulla;
  • on field review: si conteggia tutto il tempo perso;
  • annullamento o conferma del gol: si aggiunge anche il tempo del festeggiamento o della protesta.

Tempo di recupero calcio nei supplementari

Nei tempi supplementari (15+15), il recupero viene dato anche lì, ma molto più raramente. Il regolamento dice che:

  • Può essere aggiunto recupero al 105’ e al 120’;
  • Di solito si tratta di 1 minuto;
  • Può aumentare in caso di infortuni gravi o lunghi interventi VAR.

Esempi famosi di recupero “infinito”

Alcune partite sono entrate nella storia grazie a recuperi memorabili:

  • Manchester City – QPR (Premier 2012): gol decisivo al 90+4;
  • Real Madrid – Juventus (2018): rigore al 90+7;
  • Germania – Corea del Sud (Mondiali 2022): 90+10;
  • Iran – Galles (2022): 90+11 e 90+13.

Questi esempi mostrano quanto il tempo di recupero calcio abbia un impatto enorme sulla percezione della partita.


Tempo effettivo vs tempo di recupero: perché non si usa il cronometro reale?

In molti sport (basket, futsal, football americano) il cronometro si ferma. Nel calcio no.

IFAB ha studiato per anni l’introduzione del tempo effettivo, ma lo ha giudicato incompatibile con:

  • la natura continua del gioco;
  • le dinamiche emotive del calcio;
  • il ritmo delle competizioni;
  • il valore storico del tempo “continuo”.

Per questo il tempo di recupero calcio resta la soluzione ufficiale.


Tempo di recupero calcio e scommesse: perché è importante conoscerlo

Il recupero influenza moltissimo:

  • gol negli ultimi minuti;
  • over/under;
  • marcatore nel finale;
  • opzioni live come prossima squadra a segnare;
  • cashout delle giocate multiple;
  • variazioni di quota in tempo reale.

Per seguire le quote in tempo reale puoi consultare:
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FAQ – Domande frequenti sul tempo di recupero calcio

Chi decide il recupero?

L’arbitro centrale. Il quarto uomo mostra solo quanto comunicato.

Esiste un limite massimo?

No. Il regolamento non prevede limiti.

Perché oggi c’è più recupero?

Perché si conteggiano VAR, festeggiamenti e tutte le interruzioni reali.

Ci può essere recupero nei supplementari?

Sì, ma è raro e di solito minimo (1–2 minuti).


Fonti esterne autorevoli


Conclusione

Il tempo di recupero calcio è molto più di un dettaglio tecnico: è la parte del match dove spesso succede di tutto. Conoscerne le regole ufficiali ti dà una visione più chiara su decisioni arbitrali, dinamiche del gioco moderno e movimenti delle quote live.

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